VI RACCONTO LA MIA STORIA
Il 5 febbraio 2011 mio padre Abaco Lanfranco si è sentito male mentre tornava a casa, avvertiva forti dolori addominali e pettorali a causa del freddo dovuto ad una forte nevicata. Ci siamo recati al Pronto Soccorso più vicino (Gubbio - PG) in cui i Medici gli hanno diagnosticato un infarto devastante e lo hanno trasferito con codice rosso all’Ospedale Silvestrini di Perugia.

E’ stato sottoposto a continui interventi chirurgici poiché la situazione era gravissima. Gli hanno impiantato un’assistenza ventricolare esterna, poi il 16 febbraio è stato trasportato d’urgenza alle Molinette di Torino per impiantargli internamente il cuore artificiale. Il 21 febbraio si è risvegliato, la situazione andava migliorando, ma si sono accorti che aveva avuto un ictus che gli ha paralizzato la mano destra e la gamba sinistra.
Il 26 febbraio avevano deciso di portarlo in reparto, ma a causa di un elevatissimo picco di glicemia causato da un gelato che gli dato in Ospedale, nella notte, avendo l’insulina indotta, è andato in coma diabetico.
Si è risvegliato dopo 15 giorni con varie infezioni, di cui una potentissima (klepsiella) che gli hanno provocato una febbre molto alta, tremolii e tanta spossatezza. Il 20 aprile le condizioni erano leggermente migliorate e hanno deciso di trasportarlo al Centro Maugeri di Veruno per la riabilitazione.
L’11 maggio ha avuto l’autorizzazione dai Medici di uscire fuori per fare una passeggiata, mentre sorseggiava una bottiglietta di acqua ha cominciato ad avere dei forti attacchi epilettici.
La mattina del 12 maggio mentre faceva colazione si è sentito male di nuovo, ho chiamato il Medico Cardiologo che lo ha visitato, ma non mi ha comunicato che mio marito non muoveva di nuovo la mano destra. Il 15 maggio gli è venuto un ictus celebrale devastante che gli ha tolto la funzionalità della parola e dei movimenti della parte destra del corpo.
Riportato alle Mulinette in gravissime condizioni con emorragia cerebrale, dopo nuovi accertamenti e nuove cure, il 2 luglio è stato portato al Don Carlo Gnocchi di Milano per riprendere la riabilitazione. Le condizioni miglioravano piano piano finché il Cardiologo ha deciso di dimetterlo il 17 di dicembre, ma la notte del 9 dicembre per colpa delle infezioni batteriologiche ha avuto un aneurisma all’aorta provocando un’emorragia interna. Trasportato d’urgenza al Niguarda di Milano è stato operato dal Cardiochirurgo Dr. Fratto che gli ha sostituito la canula che era infetta, ma poi il 10 dicembre è andato in emorragia cerebrale, i Medici ci hanno chiesto l’autorizzazione a “staccare la spina perché aveva raggiunto la morte cerebrale.